PERCHÈ BATTISTI?
- luciobattististory
- 21 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 set 2019

Lasciate Baglioni alle sue logore magliette fine e ai suoi legnetti di cremino, Vasco ai suoi sballi provinciali da rockstar un pò imbolsita, Adelmo Fornaciari al suo blues lievemente risaputo, De Andrè e De Gregori ma anche Ivano Fossati alle loro involuzioni intellettualistiche, le Pausini e i Vallesi alle loro canzoni seriali. Gettate pure via tutta la canzone italiana contemporanea (ma non dimenticate che comunque è la migliore del mondo, proprio perchè è pasticciona, manipolata, fabbricata, confezionata, artefatta),
e che cosa vi resterà?
Non ditemi che ascoltate cose molto metalliche, e nemmeno avanguardia inglese, o produzioni elitarie d'oltreoceano. Non scherziamo: voi ascoltate Lucio Battisti. Possedete tutta la sua discografia, in cd, su nastro, su vinile, su copie contraffatte. La sera mettete sul piatto Anima Latina alla ricerca di sonorità che vi erano sfuggite o che avevate dimenticato. Se siete particolarmente ispirati, o malinconici, o delusi, o nostalgici, potete dedicare una domenica pomeriggio al riascolto di tutti gli album della serie Battisti-Panella, da Don Giovanni in poi.
Perchè voi avete faticosamente trascritto tutti i testi, e non avete ancora perso la speranza di riuscire a decifrare, con un colpo di intelligenza cumulativo, il Grande Mistero del post-Mogol. Voi tuttavia siete incorreggibili. Non solo avete passato giornate ricostruendo i testi di Panella, li avete fatti girare, chiedendo commenti, interpretazioni, scioglimento di dubbi per giungere finalmente a una versione la meno imperfetta possibile. Non solo.
Anche se non conoscete una nota di musica avete comprato anche tutti gli spartiti, in tutte le versioni esistenti. Qualcuno di voi possiede l'introvabile partitura di E Già, qualcun altro è riuscito a fotocopiare perfino il rarissimo e lunghissimo spartito per voce e pianoforte di Don Giovanni, l'unica opera firmata Battisti-Panella di cui esista una testimonianza stampata e pubblicata. Non solo, sottolineo. I più maniaci fra di voi sono riusciti anche nell'impresa di ricostruire gli arrangiamenti, e spesso provano a eseguirli con la chitarra, come facevano a suo tempo con I Giardini Di Marzo.
Siete, siamo, fanatici inguaribili, perchè Lucio è Lucio, non Mogol ne Panella, voi lo amate comunque, lo amate per quelle chitarre così nitide, per quelle sovrapposizioni di voci così sentimentali, per quei ritmi così trascinanti e quelle melodie così struggenti.
Quelli fra voi più consapevoli si sono innamorati di Lucio non perchè fosse un genio minore, un ricercatore dilettante dell'assoluto, ma perchè era un grande artigiano, un professionista che lavorava con le note come un bravissimo falegname tratta il legno, le decorazioni, gli intarsi.
(Edmondo Berselli - 1995 da "Emozioni" di Tullio Lauro e Leo Turrini)
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