È il famoso duetto televisivo di Teatro 10 del 23 Aprile 1972, tra Mina e Lucio Battisti, che andò ospite della trasmissione della domenica sera, di cui Mina era la vedette principale, per presentare il suo nuovo quarantacinque giri, I giardini di marzo.
Per l'occasione i due artisti decisero di dare vita ad un piccolo set dal vivo e Battisti scese a Roma con un gruppo di musicisti con i quali aveva lavorato alla realizzazione dell'album Umanamente uomo: il sogno.
L'esibizione fu decisamente trascinante, con Battisti visibilmente compiaciuto della situazione e Mina che dimostrava ancora una volta quanto quel repertorio le fosse congeniale, anche se non avrebbe più avuto in futuro per il suo repertorio nuove canzoni firmate Battisti-Mogol.
Le canzoni vengono eseguite in coppia ed in medley, cioè in versione ridotta ma senza soluzione di continuità tra l'una e l'altra, anche se in realtà "Insieme" e "Io e te da soli" furono cantate dal solo Battisti e "E penso a te" unicamente da Mina.
GIANNI DALL'AGLIO: "Quando facemmo il duetto con Mina a Teatro 10 la formazione del gruppo che suonava era costituita da Massimo Luca alla chitarra acustica, Angel Salvador al basso, io alla batteria, Gabriele Lorenzi alle tastiere ed Eugenio Guarraia alla chitarra elettrica. Battisti all'inizio non era molto propenso, però poi eravamo partiti tutti contenti, lui si era entusiasmato, si sentiva sicuro quando aveva la band giusta. E infatti lo si nota guardando le immagini, perchè si gira spesso verso di noi a guardarci o a darci gli attacchi, si sentiva musicista anche se in quell'occasione non suonava niente, ma stava idealmente con noi.
Facemmo pochissime prove, e la cosa che mi colpisce oggi, a rivedere quel filmato, è che nessuno di noi avrebbe immaginato che sarebbe diventato un classico della musica leggera italiana. Mi ricordo il grande calore del pubblico in sala, e poi i musicisti dell'orchestra, io li guardo sempre quando suono, perchè se si divertono loro allora vuol dire che le cose stanno andando bene. Ricordo che nel pomeriggio, quando provammo con Mina, l'orchestra non suonava e sembrava un pò maldisposta verso questi capelloni, questo gruppettino che suonava anche ad un volume un pò forte e che rompeva gli schemi della Rai. Poi però quando andammo in diretta vedevo che si divertivano e che qualcuno di loro cominciava ad applaudire dopo i primi pezzi".
MASSIMO LUCA: "Facemmo un pò di prove in treno, in vagone letto, per la stesura dei pezzi e poi in teatro, una volta montati gli strumenti, abbiamo fatto credo mezz'ora di prova e poi di nuovo in camerino la divisione delle parti con Mina.
Per noi musicisti era un'occasione davvero importante, perchè sia Lucio che Mina erano due numeri uno, e suonare con loro era un'opportunità decisamente invidiabile.
Non potevamo certo immaginare che quello spezzone di venti minuti sarebbe diventato poi un'episodio da antologia televisiva, da culto quasi, ma ricordo che comunque il giorno dopo, quando rientrammo a Milano, firmai addirittura degli autografi perchè mi avevano visto la sera prima in televisione con Mina e Battisti".
(da "Pensieri e parole" di Luciano Ceri)
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