Maurizio Vandelli: "Quando facemmo Nel cuore, nell'anima fu un pò un colpo per noi, perchè le vendite rispetto a 29 settembre subirono un tracollo di quasi la metà. Ma a noi piaceva molto quell'arrangiamento così particolare.
Mi ricordo che mi misi a fare la scrittura delle parti degli archi con Mariano Detto dettandogli nota per nota la partitura dell'orchestra. Lui mi diceva: "Ma tu sei matto, non mi puoi dettare le note così, una per una, guarda che alla fine verrà fuori una stonatura enorme". Quando poi provammo l'arrangiamento in studio mi disse: "Mah, non so come ti sia venuta fuori questa cosa, ma l'hai azzeccata tutta, è bellissima!".
In effetti era stato un procedimento difficile e rischioso, perchè io non ero in grado di scrivere musica speditamente, avrei potuto anche farlo ma ci avrei messo una settimana, e così gli dettavo l'arrangiamento nota per nota, proprio cantandogli quello che avrebbero dovuto fare i violini. Ne venne fuori una versione sinfonica per i tempi; non potemmo scrivere sul disco che si trattava dell'Orchestra della Scala, non so per quale tipo di problema, ma in effetti erano tutti professori della Scala."
(da "Pensieri e parole" di Luciano Ceri, 1996)
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