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FRANZ DI CIOCCIO | QUANDO REGISTRAMMO "LA CANZONE DEL SOLE"

Aggiornamento: 11 apr 2022


Franz Di Cioccio: "La canzone del sole nella sua scrittura ha due momenti diversi che sono caratterizzati da due diversi piani sonori nello stesso pezzo. Uno ritmato ma contenuto nella parte narrativa e l'altro impetuoso come "il mare nero" citato nel testo della seconda parte.

I suoni erano buoni, le parti erano giuste ma quel giorno non girava: sembravamo solo dei session-man e non una vera band.

Il risultato fu centrato allorchè, una volta trovata la giusta velocità di esecuzione, Lucio ci raccontò bene come nacque il testo e ci fece entrare nella storia raccontandoci il particolare del fiore in bocca. Così suonammo seguendo il racconto ora sorpreso ora ingenuo di chi rivede la sua vecchia fiamma decisamente con altri occhi. E fu La canzone del sole. Il segreto era il fiore in bocca? Questo scopritelo da soli."


Ancora Franz Di Cioccio: "Per me La canzone del sole è il capolavoro in assoluto di Lucio.

Per la prima volta lasciammo il nostro covo di Via dei Cinquecento, e andammo a registrare a Roma, visto che la Numero Uno era distribuita dalla RCA, che ci teneva che il primo disco di Battisti per la nuova etichetta fosse fatto nei suoi studi, quasi a voler dire si ricomincia, si cambia aria. Ci fu anche la coincidenza dell'inaugurazione di un nuovo studio e così volammo tutti a Roma, e per noi fu un avvenimento di grande soddisfazione, anche se potrà sembrare strano oggi, per un semplice viaggio in aereo da Milano a Roma, completamente spesati, per andare a suonare in un disco di Lucio alla RCA.

Ma allora aveva un significato molto forte per noi. La soddisfazione era ancora più grande perchè non era mai successo che dei musicisti di Milano fossero presi e portati a Roma a registrare un disco, anche perchè a Milano si parlava molto dei musicisti di Roma, di Morricone, perchè molti dei successi italiani dell'epoca erano stati fatti alla RCA.

Si favoleggiava ad esempio sui turnisti, quelli veri, precisi e puntuali, e poi a Roma c'era l'orchestra della RAI, che era un punto di riferimento per chi voleva fare il session-man di professione. Insomma, eravamo molto emozionati quando siamo entrati negli studi, con una tensione forte ma positiva. E il pezzo era molto bello, anche se un pò diverso dagli altri, per cui ci volle un pò di tempo prima di stabilire un buon clima, bisognava entrarci bene dentro.

Ci sono degli stop repentini che ricordavano i Vanilla Fudge, un gruppo che noi amavamo molto, c'erano delle chiusure che io facevo con i piatti, effettati con un pò di phasing, per dare il senso, l'idea del movimento e del rumore del mare; c'era infine uno studio molto curato dei forti e dei piano, fatti dal vivo come sempre, vale a dire provati e riprovati finchè non si raggiungesse quella suggestione.


Lucio Battisti | La Canzone Del Sole
Lucio Battisti | La Canzone Del Sole

Mussida suonò la sequenza sulla chitarra acustica del'inizio, perchè quello è il tocco di Franco, nervoso, asciutto, mentre poi entrava con l'altra chitarra anche Lucio, con Radius che suonava l'elettrica. Il fiore in bocca era una simbologia dell'innocenza, un'idea che venne ripresa anche nella foto di copertina, una foto molto bella, ariosa, aperta, veramente solare come doveva essere la copertina di una canzone del sole. Il fotografo era Casear Monti, un nostro amico che in realtà si chiamava Cesare ed era il fratello di Pietruccio Montalbetti, il chitarrista dei Dik Dik."


(da "Pensieri e parole" di Luciano Ceri, 1996)



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1 Comment


Luciano Miranda
Luciano Miranda
Apr 02, 2022

Scusa e pardon, ma...a parte il fatto che si sente BENISSIMO che l' intro e' di Lucio, la sua mano, la sua perentorieta' nello strumamre, beh, mi sembra strano che Di Cioccio affermi che la suonasse Francone, quando invece Franco Mussida suona l'arpeggio ìn sottofondo, nelle parti rilassate, da buon rifinitore e tessitore. E questo oltre ad essere evidente, lo dice lo stesso Mussida in un 'intervista su un articolo su un numero di Chitarre redatto poco dopo la morte di Battisti. In questo articolo si sviscerava in lungo ed in largo lo stile e le "malefatte" battistiane :-). Chiunque e' appassionato di Battisti ha sviluppato ormai un orecchio inconfondibile nei confronti degli inteventi di Lucio nei suoi dischi.

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