Cesare Monti: "Per ragioni di divergenze di opinioni, i miei rapporti con Giulio tra il '75 ed il '76 non furono dei migliori, tanto che non partecipai alla realizzazione della copertina Il nostro caro angelo.
Successivamente la mediazione di Lucio ci riportò a lavorare insieme, ma chiesi una maggiore autonomia. Nacque così Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera e di conseguenza il video di cui non fui il regista ma l'autore. La foto fu fatta in una stradina sterrata che portava ad un lago nelle vicinanze del Mulino, la sala dove stava incidendo Lucio.
Il Mulino ero uno spazio dove si poteva dormire e lavorare. Lì gli artisti della Numero Uno convivendo occasionalmente collaboravano scambiandosi opinioni. Era un luogo magico, e anche se caratterizzato dalle contraddizioni era pervaso da uno spirito comunitario mai più ritrovato.
Bagnammo la strada per rimpinguare le pozzanghere già presenti per la pioggia. Lucio, che portava sotto i vestiti una tuta da subacqueo, dovette ripetere l'azione almeno un centinaio di volte, scivolando con capitomboli ed in uno di questi si fermò a pochi centimetri da una roccia.
Per aumentare l'effetto del fango gli lanciavamo, proprio davanti, dei sassi. Alla fine ne uscì distrutto dalla fatica e rimase a letto per un paio di giorni".
